Topolino, please inspire me!

Lavorando da tanti anni, mi ritrovo quasi quotidianamente a fare delle ricerche su Google a proposito di qualcosa, che sia un make up artist, un attore di hollywood, qualche divinità, qualche luogo, un fatto storico, uno stilista... alla ricerca di immagini che possano ispirarmi ma anche di qualche curiosità.

Quando si fa una ricerca su Google, anche se diamo dei riferimenti ben precisi, escono tantissime immagini che non sono realmente rispondenti a quei parametri e questo a causa dei tag. Io stessa ritrovo a volte delle mie immagini di editoriali in delle ricerche che faccio, magari su qualche epoca o qualche mostro sacro del make up! Surprise!

Però è anche a causa / grazie a questo meccanismo che possiamo trovare altre immagini (e notizie) interessanti e, cosa non meno importante, allenare l’occhio a riconoscere cosa è di gusto e cosa no. Anche a livello fotografico, sia ben chiaro, non solo di mero make up.
Per un truccatore è fondamentale saper scegliere un collaboratore! Ricordate che un bravo fotografo saprà rendere bene anche un lavoro mediocre, mentre un fotografo mediocre renderà tale anche un lavoro bello e ben fatto!
Ovviamente va da se che nessun esperto e bravo fotografo vorrà collaborare con un make up artist alle prime armi e ciò significa che, normalmente, tanto quanto pian piano ci si eleva come abilità e competenze del mestiere e parimenti si riuscirà, in modo quasi naturale, a collaborare con fotografi e altre figure professionali del settore di pari livello. Ci si augura di sempre più alto livello :)


Topolino..come si fa a trarre un’ispirazione unica e precisa da un’artista così vario e poliedrico come lui?
E’ un bel dilemma..
Vediamo, come abbiamo fatto per Charlotte Tilbury, quali sono i punti chiave che troviamo nella sua produzione, i suoi tratti caratterizzanti:
- temi originali, tratti dalle fiabe, dai cartoons, dalle leggende
- destrutturazione del viso
- bodypainting
- stile minimale, spesso con utilizzo di forme geometriche essenziali (cerchio, quadrato e rettangolo)
- principalmente uso dei colori primari, del nero e del bianco
- utilizzo di materiali non convenzionali (un esempio lo sono i bottoni)
- utilizzo di prop autoprodotti (orecchie da Mickey Mouse, ciglia finte fatte di carta o una parrucca fatta di fili di perline.. )
- glitter
- le acconciature

  

Ovviamente Topolino è assolutamente abile nel make up naturale e di “semplice” abbellimento ma, per quanto meravigliosi siano i suoi make up fashion, siano essi naturali o più stravaganti e colorati, non sono caratteristica solamente del suo lavoro.

Quando ho proposto a You Chen di collaborare per la realizzazione di un editoriale, avevo bene in mente la mia fonte di ispirazione e, ovviamente in questo caso (non ne parlerei in questo articolo altrimenti ^_^’) era il mitico Topolino!
Quando propongo un set, datemi della pazza tranquillamente, ho bene in mente l’ispirazione, l’ambientazione, l’atmosfera e il tipo di taglio fotografico. I design precisi dei make up sono quelli che mi arrivano alla fine: tecnicamente per un make up artist dovrebbe essere il contrario..e so anche che un make up artist non dovrebbe intromettersi sul discorso fotografico e tantomeno sul posing delle modelle..ma che ci posso fare se la mia mente lavora in questo modo?

Ma ritornando a questo set..

..appassionata di spazio e film di fantascienza, ho proposto un’ambientazione come “congelata in qualche navicella spaziale” e con una luce, sapientemente realizzata da You, che desse l’idea di provenire da qualche enorme pannello di controllo (un ipotetico Hal 9000 di Odissea Nello Spazio forse..).
In particolare, del lavoro dell’immenso Topolino, ho voluto sviluppare i design di trucco attorno a questi punti focali:
minimalismo,
bodypainting,
forme geometriche,
glitter;
un po' di acconciatura.

  


Questo è un set di febbraio 2017, poi pubblicato sull’allora “Lui Magazine Italia” a novembre 2017 e, “oh my gold!”, vedo così tanti errori e lacune! In più ancora non chiedevo aiuto attivo alle mie allieve che ho imparato a portare come assistenti sui set (magari di questo vi parlo una prossima volta..), ma è bene guardare in ogni caso con orgoglio anche in dietro per rendersi conto della strada percorsa, anche se è un piccolo pezzo.

Come già raccontavo nel terzo articolo in data 28 settembre, per proporre un editoriale bisogna realizzare almeno 6 immagini diverse e queste immagini devono differire sostanzialmente le une dalle altre. Per portare a casa il lavoro in un tempo ragionevole (una giornata di lavoro), ho scelto di realizzare solo 3 design, ma di lavorarci sopra costruendo per ognuno due, tre cambi, proponendo delle varianti dello stesso make up, ingrandendo le forme, piuttosto che aggiungendo dettagli o aumentando le campiture.

 


Ecco dunque a voi ciò che abbiamo prodotto You ed io, con l’aiuto prezioso di assistenti per il make up e per la parte fotografica.

Fotografo e post produzione You Chen @youchenphotography www.youchen.co
Modelle Emma Rose @espritmodelmanagement www.espritmanagement.it e Marysia @boommodels www.boomtheagency.it
Assistenti make up allieve New Line Academy, dove insegno, @newlineacademy www.newlinevitobiondi.com
Pubblicato su Lui Magazine Italia novembre/dicembre 2017


Riconoscete l’ispirazione al grande make up artist francese in questi design? Voi come avreste sviluppato l’idea e i concept di trucco?


Alla prossima settimana..e ci ritroveremo nello spazio!!! 👽


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